sabato 27 novembre 2010

THE STORYTELLER - Underworld

Formazione svedese al loro primo album (?) che entra nelle chart svedese e italiana prima ancora della pubblicazione ufficiale.Quello proposto è un heavy/rock con diverse influenze; niente etichette quindi, l'ascolto diretto è la migliore definizione. L'opening "Changeling" ci porta subito dietro le quinte di questo "Underworld" con un metal melodico, giocato in ottavi anche se all'entrata in scena del vocals un non so che di familiare e decisamente rock ci mette in attesa. Intro accattivante per " Eyes of the Dead" che parte in quarta, anzi in sedicesimi, proponendo un thrash di ottantiana memoria. Il nostro frontman alterna potenza sonora a un vocals più profondo ma sempre con quel particolare energetico calore che lo contraddistingue. Cambio di registro, freno a mano per la doppia cassa con "The Fidder" e ci addentraimo in una foresta nordica, forse vestiti da ninfe e folletti ballando sui riff sporchi di chitarra elettrica e su suadenti intermezzi di flauto.Bellissimo accompagnamento acustico in "Your Time has Come" e parliamo questa volta di "Mother Gaia". Una ballad malinconica come tributo a questo mondo che calpestiamo ogni giorno. Una lirica appassionata e coinvolta che emana conforto e crea compartecipaizione pur nella sua lucida visione disincantata che sembriamo scorgere dietro alle parole di Mister Persson: non ci sono fatine ad illuminare il sentiero. Eccoci all'omonima track dell'album, "Underworld", un metal/rock che mette in risalto le qualità canore del nostro singer tra virtuosismi e acuti.La mia preferenza cade su "Magic Elements", cadenzata ritmicamente e asimmetrica al suo interno grazie all'alternarsi di intermezzi di chitarra e accompagnamenti con cambio di ritmica. Decima traccia, per la precisazione una cover, ed ecco che comprendiamo quel non so che di familiare: sentire il nostro singer cantare "Aces of Spades" è come provare un deja vù: i due timbri sono identici! Mi chiedo perchè proporre una cover molto simile all'riginale... Unico punto interrogativo di quest'album che nella totalità ha molti punti a suo vantaggio. E a nostro.

Veronica E.