giovedì 4 novembre 2010

JUSTINEDUSK - ONE DAY... A MAY DAY

Nell’ultimo mese mi è capitato di ascoltare molti album da promuovere, in particolare due mi hanno dato l’idea che dentro c’era qualcosa di molto profondo.
Uno di questi è “One Day… A May Day”, ho dovuto ascoltarlo molte volte per capire completamente la bellezza di questo disco.
Un concentrato di crossover, un mix di potenza e capacità tecniche, composto da 16 brani eseguiti da quattro ragazzi veramente capaci di smuovere le basi del rock italiano.
Tutte le tracce oscillano tra la musiche alienanti, che trasportano l’anima, inquietanti, a tratti veloci, a tratti lenti, con improvvisi cambi di tempo della batteria…
È difficile pensare che questi giovani siano al loro primo album, in genere “la prima volta” è sempre caratterizzata da problemi dovuti all’immaturità, alla fretta nella produzione e conseguente mancanza di missaggi. A differenza di molti colleghi del rock i Justinedusk presentano un primo disco essenzialmente perfetto, ogni brano è curato nei minimi particolari, tutto l’album è estremamente curato, anche a livello di immagine… sono forse dei perfezionisti? Direi proprio di sì.
I Justinedusk sono il frutto maturo (anche se sono giovani non sono acerbi) di un’ottima cultura metal coltivata per anni, un amore per i suoni aggressivi che ha accomunato questi quattro ragazzi toscani, che hanno completato il loro mosaico inserendo molti tasselli che li rendono originali rispetto alle classiche band metal.
La voce di Giacomo è meravigliosa, passa da toni gutturali a toni dolci con semplicità, le esecuzioni di chitarra di Jerry arricchiscono la melodia, ora con suoni distorti, ora con arpeggi che accarezzano l’anima nella sua dolce incertezza. Antonio e Andrea, rispettivamente batterista e bassista, giocano con il ritmo, martellando in ogni brano, rendendolo potente e vigoroso, completando quell’opera meravigliosa chiamata “Justinedusk”.
La band si diletta a trascinare l’ascoltatore in un vortice musicale, contornato dai bellissimi testi che riempiono l’atmosfera di poesia e note. Tutti i brani sono come tante piccole opere d’arte che insieme creano un museo di ineguagliabile bellezza.
“One Day If You Want” è uno dei brani che più li identifica nello stile musicale seguito dalla band, aggressivo, complesso, ritmato. “Drop Knee” segue la stessa linea del primo brano, mentre la traccia strumentale precedente a “May” comincia con un dolce suono, con una base di sottofondo molto rilassante, che si evolve in una bellissima melodia, mentre “May” è un capolavoro di unione batteria, basso e chitarra di stile. “Day” ha un’esecuzione di chitarra e basso che incanta l’ascoltatore, trascinandolo con la sua dolce melodia.
Le tracce che possono realmente sfondare nel mercato radiofonico italiano sono “1 D 2”, e per questa ne abbiamo già avuto la dimostrazione visto che ad oggi sono quarti nella classifica di RockFM, e “Blessed And Proud”, poiché le radio tendono a privilegiare i brani più melodici, e quelli presenti nell’album sono meravigliose. I testi sono misti, alcuni in lingua italiana, altri in inglese, altri con ambedue, e questo rende i Justinedusk un’ottima band da esportazione.
Nel libretto è presente una frase particolare che riporto di seguito, che è il significato di Justinedusk:
Crepuscolo: coscienza non abolita né confusa ma solo ristretta ad un settore ridotto della realtà.
Un ottimo album che consiglio a tutti.

Voto: 10

I Justinedusk sono:
Giacomo Rossi – Voce, samples
Jerry Grassi – Chitarra
Andrea Salvador – Basso
Antonio Laudazi - Batteria

TRACKLIST:
1) One Day If You Want
2) II (Strumentale)
3) Drop Knee
4) IV (Strumentale)
5) May
6) Day
7) VII (Strumentale)
8) Acredine
9) 1 D 2
10) Sig. Scianni
11) Strumentale
12) La Tua Resa
13) XIII (Strumentale)
14) [d] Essence
15) XV (Strumentale)
16) Blessed And Proud

SITO UFFICIALE
www.justinedusk.com

INFO
info@justinedusk.com    
 
Paolo Landa