mercoledì 3 novembre 2010

Daria Galateria - "Mestieri di Scrittori"

Avete un’ immagine di un artista come di una persona con la vita spianata dalla propria arte? Siete convinti che ogni scrittore viva un’esistenza da artista puro senza sapere cosa sia il lavoro? Ebbene questo è il libro che fa per voi.
  L’insegnante di lingua e letteratura francese all’università “La Sapienza “di Roma Daria Galateria imbastisce un libro ricostruendo le vite degli scrittori, dal punto di vista meramente lavorativo. Ben in pochi sono riusciti a vivere della propria arte per tutta la loro vita, anzi forse l’unico ad essersi permesso di rifiutare un lavoro per poi mai più farvi ritorno è stato l’aristocratico Proust, mentre per gli altri la vita è stata grama, ma a volte anche interessante e stimolante per lo scrivere. Dalle fatiche inenarrabili di Gorkij alle avventure esotiche e formative di Orwell passando per le mille peripezie alcoliche del mailman Bukowski, oppure considerando gli sforzi di veri e propri mostri di bravura come Céline o London. Ad alcuni “l’altro lavoro” pesa tantissimo e sembra frenarne o offenderne lo slancio creativo (Kafka ), qualcuno è costretto a smettere di scrivere per lavorare (Svevo), altri sono pesantemente discontinui ma geniali anche nel lavoro (Gadda), altri ne traggono ispirazione (Chandler)… è tuttavia un argomento estremamente interessante vedere come un lavoro comune ne possa influenzare un altro assolutamente straordinario, che, ad alcuni, finisce per pesare di più  di quello manuale e spesso ripetitivo.
 In definitiva il libro si compone di micro-biografie, scritte in uno stile scorrevole, spesso avvincente ed anche rincuorante per chi ha provato sulla propria pelle cosa significhi dover fare un lavoro per mantenersi e, nel contempo, portare anche a termine anche il proprio percorso artistico, la propria maturazione del punto di vista espressivo. Anche se non esplicitate, il libro porta poi a fare molte riflessioni, sul ruolo dell’artista e sulla sua interazione con la società, ma anche su come la necessità di soddisfare le esigenze primarie di un individuo possa tarparne completamente le ali dal punto di vista artistico. Una delle doti principali del libro, infatti, consiste nel non fornire risposte preconfezionate, lasciando il lettore libero di trarre personalmente le proprie conclusioni, qualora non voglia ridurre i capitoli a mere storie, comunque degne di essere raccontate.
Nico Segantin