sabato 6 novembre 2010

Bloody Mary

27/12/2003
Vi avevamo promesso di dare voce al gothic rock in persona, di lasciare che la musica parlasse da sola… Vi abbiamo accontentati! In questa giornata solare e invernale abbiamo incontrato i Bloody Mary nella Milano sconosciuta ai più, quella di periferia, dove il fermento musicale non cessa mai e produce talenti sempre nuovi.
Ci si sente subito a proprio agio con questi cinque ragazzi, che dimostrano un affiatamento che va oltre l’amicizia e riescono subito a farti sentire di casa: la loro allegria è un vortice cui non si puo’ sfuggire… la parola d’ordine è “have fun” e con loro in giro il divertimento è davvero assicurato.
Io e il mio collega Paolo Landa ci siamo tuffati senza timore nel loro mood e li abbiamo seguiti come sotto incantesimo, novelli Pifferai Magici, acoompagnati dai capaci manager della Blasted Agency, Christian Lezzi e Daniela Ardigò, silenziosi e attenti bodyguard del loro talento.
Ciò che segue è il risultato di questo profondo scambio di “blood” come direbbero i ragazzi, di energia, passione, adrenalina.

[Una nota: tutto ciò che è definito “bloody” è da intendersi nel senso slang americano del termine, “fottuto”, dannato!]
Ciao ragazzi, finalmente inizia la tanto sospirata intervista… Vi abbiamo notati in giro per la rete grazie alla vostra immagine molto originale e accattivante (Aldebran al concerto tenutosi al Transilvania Live aveva un estintore appeso alla cintura... n.d.r.), ma solo dopo aver sentito le vostre canzoni ci siamo guardati e abbiamo detto: DEVONO ESSERE NOSTRI! Io e Paolo abbiamo con questa intervista una grossa responsabilità, quella di presentarvi al pubblico che non ha ancora avuto la fortuna di conoscervi… domanda di rito dunque, per cominciare: Come sono nati i Bloody Mary?
Ale: I BM sono nati da una formazione primaria che consiste nel sottoscritto e Marco (bassista)… avevamo intenzione di mettere su un gruppo e abbiamo cominciato a suonare insieme. Dopo si sono aggiunti gli altri. La cosa buffa è piuttosto come abbiamo incontrato Aldebran (sì è proprio il suo nome, e attenzione a non confonderlo con Aldebaràn: ci tiene a specificare che “Aldebran” è un nome celtico!) stava suonando la chitarra seduto nei pressi della chiesa di S.Eustorgio, ci interessava e siamo andati a parlargli di musica, visto che eravamo tutti strumentisti e stavamo cercando un cantante. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere e lui ci ha chiesto dove suonavamo… La nostra saletta si trovava al Jungle Sound. Ci andavamo due volte a settimana… e la prima volta che è venuto Aldebran ci ha lasciato senza parole: è entrato senza salutare ed è andato direttamente al mixer dicendo: “ora fatemi sentire!!”. Abbiamo improvvisato un pezzo e dopo uno o due minuti abbiamo trovato una strofa adatta da suonare per i nostri brani.
Amore a prima vista allora!!
Ale: Aldebran è una delle persone più particolari che ho conosciuto nella mia vita, suonava per strada o con il suo precedente gruppo... sì è stata subito alchimia.
Da quali generi musicali sentite di essere maggiormente influenzati?
Marco: Siamo nati con un’impronta molto Hard Rock, ma non solo. Il pezzo "Face To Face" (Cover dei Twins, eccezionale! n.d.r.) ci piaceva fatto tutto con le chitarre… ognuno di noi ha un diverso background, anche se il gruppo ha definitivamente assunto un’impronta molto gothic rock… ma non è tutto.
Siete molto gotici anche visivamente!… e certamente originali, non capita tutti i giorni di inciampare in gruppi con un’immagine così curata… siete molto d’impatto!
Ale, Marco: Aldebran stupisce per come si veste, infatti è capitato più volte di vederlo salire sul palco con abbigliamenti assurdi. Gli piace molto improvvisare e fino all’ultimo momento neanche noi sappiamo come si presenterà. Se non è l’abbigliamento è il comportamento: fa cose pazzesche, come quella volta che andò a cantare sotto la gonna di una ragazza, oppure quella volta che avevamo suonato l’ultimo brano sul palco con tutte le persone che erano lì a sentirci! È stato molto emozionante!
Voi dite che non inseguite il successo… Ma curare così accuratamente il vostro aspetto e la vostra musica, prima o poi porterà il successo da voi, ci avete mai pensato?
Marco: La differenza sta nel fatto che il successo non lo vediamo come una meta, ma come un mezzo per raggiungere più persone possibile, riuscire a fare scaturire sentimenti nel maggior numero di persone possibili, se accade allora siamo felici, perché ci ascoltano, perché la musica è sentimento. Spesso regaliamo i cd ai concerti perché i demo non sono prodotti finiti, lo consideriamo un campione gratuito. Siamo riusciti a distribuire 700 cd, il che vuol dire che almeno 1000 persone lo hanno ascoltato e abbiamo suscitato in loro delle emozioni. Contiamo molto sull’impatto live, perché è aggressivo e perché ci vediamo meglio sul palco…
Voi siete un gruppo già “confezionato” per la produzione, sia per la qualità della registrazione che per i video e le foto, sono professionali, da lancio discografico! … chi vi aiuta in tutto questo?
Aldebran: Nella nostra ottica vogliamo creare una sorta di circolo artistico dove tutte le persone mettono a disposizione il loro talento. Abbiamo tra i collaboratori Gianluca Fabbrini, un direttore teatrale, è lui che dirige i nostri video e Lazarus Walking Studio si occupa delle foto… siamo stati fortunati a incontrare queste persone, sono completamente nella nostra ottica e al tempo stesso propositive, fanno cose eccezionali. Cerchiamo sempre persone che possano creare un’atmosfera particolare, diciamo uno stato mentale, il feeling, il mood, il “blood” come lo intendiamo noi, per farli entrare a fare parte di una famiglia, dove nessuno ti giudica per le tue idee. Il pubblico ha una grande importanza per noi e ognuno di noi ha un suo compito: creare una festa, calore e atmosfere. Alla fine del concerto tutti ci ringraziano (compresi i gestori del locale)… Il nostro sogno è quello di creare una carovana stile circo americano di primo novecento girare per molti mesi coinvolgendo tutti quelli che incontriamo e alla fine fare un mese di vacanza! E’ un rapporto molto stretto quello col pubblico, fatto di emozioni, per questo i nostri fans sono chiamati “Bloody People”. Sono loro che ci danno adrenalina.
“Sangue” come energia interiore, dunque. Sembra che siate riusciti a creare una certa atmosfera, dal momento che il vostro sito emana un particolare calore … è impossibile non sentirsi a casa, viene voglia di passare a trovarvi! Vi capita anche con i gruppi con cui suonate?
Marco: È molto bello, si crea subito atmosfera! Per esempio siamo molto amici dei My Sixth Shadow… la serata in cui abbiamo suonato insieme ha preso il nome di Bloody Shadow night: abbiamo una sorta di comunione con l’obiettivo di creare una fratellanza con le band che suonano con noi, collaboriamo e non siamo in competizione.
Nei vostri video, soprattutto “It’s Too Late”, c’è una forte componente sensuale, siete caricati dalla tensione sessuale… quanto è importante il sesso nel vostro modo di fare musica?
Aldebran: Siamo per l’amore libero, siamo come i Bonobo, hahaha (Scimmie che fanno troppo sesso… sia eterosessuale che omosessuale n.d.r.)!!.
BM: Hahahaha ad Aldebran piace mettere a disagio i manager…! “It’s Too Late” è stato il nostro primo video, è stato molto di effetto e sperimentale, fatto principalmente con i nostri soldi. Il regista ha fatto tutto il lavoro gratis. Abbiamo cercato di creare un’associazione mentale tra coltello e delitti… chi lo possiede viene colto dall’impulso di uccidere. Le gocce di sangue provocano lo stesso effetto che di solito hanno sui vampiri… Una sorta di racconto del coltello assassino. Volevamo che uscisse fuori in nostro modo di porci in maniera sensuale ma non volgare… Ci eccita la sensualità… tutta la nostra vita è fatta di sensualità, penso che un video sia come un documentario, stimola la mente e vorremmo che la nostra musica potesse fare altrettanto… in ogni singolo gesto. E poi il binomio sesso-sangue è un classico!
Lo dite a una che adora le storie di Vampiri… bene, qualche domanda anche al managent non puo’ mancare, siete voi i “bodyguard spirituali” (i bloodyguard!!) di questi magnifici ragazzi… Ma come e quando è nata la Blasted Agency?
Chris: Nel 98 ho cominciato con gli Exile, il mio è un modo molto emotivo e sentimentale di lavorare… ho collaborato con i NAUGHTY WHISPER… Nell’ultimo anno è subentrata Daniela a gestire il management internazionale. Con i Bloody Mary la collaborazione è nata il 10 Maggio 2003, attualmente io e Daniela gestiamo anche i DECADENCE e SOULTAKERS… (ottimi peraltro, n.d.r.) Riteniamo che sia difficile fare il manager, perché è molto difficile dare credibilità ai big del settore… ci fanno proposte gruppi stranieri. E i personaggi storici del panorama musicale continuano a chiedere sempre gruppi noti.
Dove avete conosciuto i Bloody Mary? È stata magia come con Aldebran?
È colpa di Daniela! È stato alla fine di aprile al Rainbow di Milano. Hanno iniziato a suonare e a fine concerto si sono eclissati senza dire chi cavolo fossero (neanche il nome della band). Così Daniela ha cominciato a cercare sul sito del Rainbow ma senza trovare informazioni. È stato molto difficile cercare il sito web della band, così si è messa a chiedere nei forum di tutti i siti dark quale fosse il gruppo che aveva suonato al Rainbow e il loro website,… Poi li abbiamo incontrati al Dark Day e lì è iniziata la collaborazione! La filosofia della Blasted è che non cerca band, ma si innamora delle band!!
Ci sentiamo solidali, anche noi ci siamo innamorati a prima vista dei Bloody Mary! Capito pubblico? Provateli…!
Un ultima domanda: è molto difficile organizzare il booking per le band emergenti?
Ci sono tantissime difficoltà per i gruppi che non hanno un nome (piccole o grandi) e tutto dipende da quante persone porteranno al concerto… Devo dire che i Bloody Mary riescono sempre a coinvolgere molta gente,… addirittura si muovono dal Sud per venire a sentirli, sono molto amati…!
Grazie Christian, grazie Daniela e soprattutto grazie ai Bloody Mary…
Noi scommettiamo che si parlerà molto di voi! Vi teniamo d’occhio e consigliamo al pubblico di non perdere la loro esibizione… prima di tutto perché perdereste un’esperienza unica… e poi potreste trovarvi davanti Aldebran vestito di solo Cellophan!! Stay tuned, presto online la recensione di “Red” e “Rosemadder”!





I Bloody Mary sono:
Aldebran
– vocals
Alessandro Stranieri – chitarra
Marco Russo – basso
Simone Montagnani – chitarra
Giorgio Costa – batteria



Official Websites:
http://www.bloody.it
mary@bloody.it
blastedagency@box.it






 
Erika Muscarella
Foto: Paolo Landa