sabato 6 novembre 2010

Magazine du Kakao

"Faccio finta di non sapere nulla su di voi,mi raccontate come e quando nascono i Magazine du Kakao? E perché 'Magazine du Kakao' E' un nome curioso ...e goloso!"
Il nome Magazine du KaKao è nato agli albori della nostra formazione, in una sconcertante serata di prove. Allora, definimmo così una situazione non troppo chiara, nella quale ci sentivamo particolarmente coinvolti, alludendo alla sensazione provata nel ritrovarsi persi in un magazzino stracolmo di cacao in polvere, galleggiante nell'aria...Crediamo non sia troppo difficile immaginare la strana sensazione che si prova nel ritrovarsi in un ambiente confinato ove il semplice orientamento può essere condizionato da una miriade di granellini di cacao, che ti avvolgono, confondono, possiedono...Per farla breve, può anche essere inteso come il ritrovarsi nella merda fino al collo!
"Ci sono stati cambi di line up o avete tutti il "bollino blu"?
Blu, blu, blu, blu. A parte una parentesi durante l'anno di Erasmus del bassista, in cui abbiamo suonato con Mammo (ciao!).
"Chi è Bazum? "
E' un signor nessuno che riconosci nelle sembianze variabili del tuo umore. E' un sostantivo o aggettivo sostantivato con significato di valenza da più a meno infinito. E' un neologismo di un caro amico (ciao Teo).
"Prendendo in mano il vostro cd e leggendo i titoli delle canzoni, come per esempio"Cena Con Delitto", "Anal Art", "Ali di Farfalla", "Linea Marsupiale", incuriosite da subito. Chi scrive i testi e come nascono? spero che non siano proprio tutte esperienze autobiografiche [hehehe n.d.d.]!
"Una mietitrebbia" è il ritratto di un momento di una giornata di Didi, qualche anno fa, trash quanto basta, vero? ma vedici un significato tu, oltre a quello letterale. Ce n'è sempre uno e non sempre si vuole chiudere l'interpretazione: un open ending? Ironia, serietà, eventi storici, situazioni stupide ed irreali. Tanti aggettivi per tanti generi. I testi rispecchiano il genere musicale che facciamo, nel quale prevale le vena della non banalità, rischiando di passare per sbruffoni, ma assicurandosi una totalità di libertà compositiva. Questo basta per descrivere ciò che vogliamo comunicare nei brani: vorremmo lasciare libera interpretazione e diversa chiave di lettura all¹ascoltatore.
"Sarei curiosa di sapere se i chiari riferimenti letterari,e mi riferisco alla niciana "Ecce Homo" (se mi è permesso definirla così) fanno parte dei vostri studi o dei vostri interessi personali? nelle foto del cd si vedono in primo piano, tra i numerosi oggetti(un ferro da stiro,un metro,un clarinetto,un phon,una chiave inglese et cetera e anche qui nascerebbero spontanee delle domande!) molti libri tra cui "Il Piccolo Principe". Ha un valore particolare per voi questo libro o è un simbolo?"
Ecce Homo è il perfetto compromesso tra noi stessi ed il mondo che ci circonda: spazialita, cultura e curiosità ci circondano ed è giusto che si fondano nella musica che proponiamo... Il Piccolo Principe è stato scelto da Didi per il Significato che rappresenta. Tutti gli altri oggetti sono logici a posteriori. E' un gioco il guardare gli oggetti, poi fare un passo di lato e guardarlo nuovamente, cercare di asserirgli valenze. Lo facciamo tutti i giorni, da quando siamo nati...
"Ritornando alle canzoni,c'è un iter compositivo, prima i testi o prima la musica?"(sempre che non abbiate già riposto a questa domanda nelle righe sopra)"
Lasciamo che la canzone si formi in sala prove sulla base del "flusso di coscienza", di accordi, di sensazioni. Il tutto si incastra...se non s'incastra vuol dire che non va e si archivia il pezzo, buttandosi su un altro. Verrà il momento anche per sviluppare l'embrione parcheggiato. E sarà giusto così.
"Reduci dal vostro live con i Guilty Method in quel di Reggio Emilia,quali sono le vostre sensazioni a caldo? Come affrontate la dimensione live? Siete ormai abituati e giocate alla play nei camerini fino all'ultimo o comunque l' adrenalina c'è?"
Negli ultimi minuti prima di un concerto meniamo a morte il cantante che si sarà sicuramente dimenticato qualcosa, così scarichiamo l'adrenalina e siamo più tranquilli...
"Ci sono aneddoti particolari magari legati proprio a delle esperienze live piuttosto che in studio? Cose che non vorreste far mai sapere?"
Ma visto che non ci ascolta nessuno? Abbiamo appena menato il cantante che si è sicuramente dimenticato qualcosa.
"Perché una formica? O dovrei dire 'La Formica '? Ho visto che qualcuno se l'è anche fatta tatuare...
Il nostro batterista Diego se l'è fatta tatuare per coprire un livido: aveva dimenticato il rullante, quella volta. No,....seriamente, il fatto buffo è che tanti aspetti delle nostre immagini hanno acquisito significati a posteriori, oppure non ne hanno in particolare, ma viene naturale (come dicevo poc'anzi) chiedersi perchè, ad esempio, un oggetto stia lì in quella foto, in quel momento. La mancanza di appigli verso la logica e ci rende sospesi nell'immaginazione. Ripresi dal botto del salto, poi se ne assapora la leggerezza... Ma anche questa è una spiegazione a posteriori di ciò che in realtà noi amiamo suonare. Non si sa mai cosa potrebbe accadere nell'istante successivo a questo: è un modo di vedere e rappresentare la vita, non dico quello giusto, solo il nostro.


Veronika E.